Il mercato obbligazionario

I mercati finanziari sono molteplici ed ognuno ha le sue caratteristiche e modalità di funzionamento. Uno dei settori più importanti, a pari di quello azionario, è il mercato obbligazionario.

Le obbligazioni sono dei prestiti che aziende o stati emettono per finanziare opere e progetti. Il loro funzionamento è alquanto semplice: si emette un prestito obbligazionario, si divide il prestito per quote e si assegna ad ogni quota un valore. Chi possiede tale titolo riceve in cambio degli interessi e, a scadenza, il capitale investito. Non è però tutto così semplice. Infatti le obbligazioni restituiscono sempre un valore fisso, ovvero 100, se quindi l’obbligazione si compra al di sotto di questo valore (ed esempio 96,88€), si riceverà la differenza tra l’importo pagato e il valore 100, ovvero € 3,32 in più di quanto versato, se invece si è pagato 105,00 si riceverà 5,00€ in meno di quanto versato. Tale differenza inciderà sui rendimenti cedolari che, ovviamente, dovranno compensare tale perdita, portando ad un rendimento “netto” diverso e inferiore a quello sperato. Le obbligazioni oscillano nel loro valore perché sono soggette ai tassi di interesse che ne determinano aumento e diminuzione in maniera inversa. Se aumentano i tassi, diminuisce il valore dell’obbligazione, altrimenti la variazione in diminuzione farà aumentare il valore dell’obbligazione, che, di conseguenza, renderà di meno. Per poter quindi scegliere un’obbligazione si dovrà dare ad essa il valore corretto, per far ciò è necessario attualizzare il suo valore nominale ( e le eventuali cedole) al momento dell’acquisto.

Evitando ulteriori tecnicismi possiamo classificare le obbligazioni in vari modi:

  • obbligazioni a tasso fisso ( con o senza cedole)
  • obbligazioni tasso variabile (con o senza cedola)
  • obbligazioni Subordinate ( quando il loro rimborso avviene in modo successivo a quello degli altri creditori)
  • Obbligazioni Convertibili ( quando l’investitore ha la possibilità di decidere se riavere i propri soldi o delle azioni dell’azienda che ha emesso l’obbligazione)
  • Obbligazioni possono poi essere Statali, Sovranazionali, societarie. In questo caso , per esempio, possiamo parlare di BOT, BTP (emesse dall’Italia), oppure OAT (Obligation assimilables du Tresor) per quelle Francesi, BUND tedesco, o ancora, Treasury Bill o Tips americane. Per quelle sovrannazionali ricordiamo le obbligazioni Europee , ovvero le Euroobbligazioni. Infine abbiamo le obbligazioni aziendali (Eni, Fiat…ecc)

Altro dato da tener presente, tra gli altri, è il rating dell’emittente. Il rating è assegnato da società specializzate quali Standard&Poor’s, Moody’s o Fitch attraverso vari parametri che determinano dei valori alle società e agli Stati. Maggiore è il rating ottenuto meno rischiosa sarà l’obbligazione e, di conseguenza, il premio per il rischio che l’emittente dovrà pagare per rendere appetibili i suoi titoli.

Si assegna un rating per stimare e classificare il rischio fallimento, infatti, le obbligazioni sono, come detto, dei prestiti, e se chi emette l’obbligazioni fallisce, si perde l’intero capitale. A fallire non sono solo le società (parmalat) ma anche gli Stati (Argentina).

Accanto a quanto detto ci sono poi molteplici operazioni che si caratterizzano per essere specifiche per ogni tipo di obbligazione che per statuto, emittente e regolamento ne diversificano per modalità di restituzione o di pagamento.

… e tanto altro ancora…

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